Palestina: serve un cessate il fuoco ora

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Palestina: serve un cessate il fuoco ora

A più di 4 mesi dagli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre che hanno causato 1139 morti tra gli israeliani, continuano i bombardamenti e gli spari sui palestinesi di Gaza. Oltre 28 mila persone sono rimaste uccise sotto le bombe e i raid israeliani, tra questi oltre 12.150 bambini, 152 dipendenti delle Nazioni Unite e oltre 122 giornalisti. Quasi 68 mila i feriti. L’80% della popolazione della striscia è sfollato al sud del territorio, che tuttavia non è risparmiato dai bombardamenti.

Il blocco degli aiuti umanitari e delle forniture di gas e acqua aggrava la situazione tra infezioni, malattie, disidratazione e fame la popolazione è allo stremo. E ad aggiungere alla miseria è arrivato l’inverno con le sue piogge che colpisce maggiormente la popolazione sfollata nelle tende o per le strade.

Si teme ora che i carri armati Israeliani entrati dal nord raggiungano la zona di Rafah al confine con l’Egitto dove è sfollata la maggior parte della popolazione della striscia, senza lasciare loro alcuno scampo.

Davanti alla lentezza di azione della comunità internazionale, si rende sempre più urgente un cessate il fuoco.

Sebbene la guerra non colpisca direttamente i territori occupati della Cisgiordania, i palestinesi vivono sotto assedio anche in quell’area. Temono per la propria incolumità poiché l’esercito israeliano e i coloni conducono incursioni armate anche in città come Jenin, Hebron, Ramallah.

Iscos Lombardia ha per anni sostenuto il dialogo tra il sindacato palestinese PGFTU di Jericho e l’ Histadrut, sindacato israeliano.

Dal segretario generale del Pgftu Wael Natif ci arrivano aggiornamenti preoccupanti sulla situazione nei territori della Cisgiordania, dove opera il sindacato: dal 7 ottobre sono stati arrestati oltre 4540 palestinesi di cui 260 bambini. Molti lavoratori hanno poi perso l’impiego a causa della guerra. Il settore turistico, grande fonte di reddito nell’area, è in ginocchio, gli stabilimenti continuano a chiudere sia nei territori occupati che in Israele, causando a catena il fallimento anche di molte attività commerciali collaterali.

Come Iscos Lombardia ci uniamo alla richiesta promossa anche dall’Europarlamento e dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati di un cessate il fuoco immediato e sosteniamo il sindacato non solo nelle sua attività di formazione, ma anche nel supporto a tutte quelle famiglie che ora si trovano senza alcun reddito.

Per contribuire all’aiuto ai lavoratori palestinesi è possibile donare a Iscos Lombardia tramite bonifico:

IBAN: IT68N0501801600000011109204

Causale: Sostegno ai lavoratori dei Jericho

Per sostenere la popolazione palestinese è necessario continuare a mantenere alta l’attenzione sulla tragedia che si sta svolgendo, continuare a chiedere il cessate il fuoco e premere perché le istituzioni facciano altrettanto. Solo fermando le armi si potrà cominciare a lavorare ad un futuro di pace per quei territori martoriati.

Per informarsi e approfondire:

Diretta Youtube:

Podcast:

“Racconti da Gaza”, Valerio Nicolosi: https://open.spotify.com/show/6yA327vwqP6uggjZEVMWwQ?si=4818d09a27c54db7

Film:

“The present”, Farah Nabulsi, 2020, Netflix

Libri:

“Gaza. Restiamo umani” Vittorio Arrigoni, Manifestolibri, 2011

“La prigione più grande del mondo”, Ilan Pappè, Fazi Editore, 2022

Accout instagram:

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