Palestina: ancora attacchi militari contro i profughi palestinesi a Jenin

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Palestina: ancora attacchi militari contro i profughi palestinesi a Jenin

Nelle ultime settimane si sta verificando un’escalation delle operazioni militari israeliane sui territori palestinesi, in particolare sulla città di Jenin che ospita un campo profughi di mezzo kmq che accoglie oltre 14000 Palestinesi, di cui alcuni discendenti della Nakba (750000 palestinesi espulsi dalle loro case per fare posto al nuovo nato stato di Israele nel 1948).

Nel mese di Giugno un grande attacco militare via aerea e via terra ha raso al suolo case, interrotto i rifornimenti di acqua ed elettricità; le stade distrutte rendono difficoltoso l’arrivo dei soccorsi. Israele sostiene che il campo sia un covo di terroristi e giustfica l’attacco con l’obiettivo militare. Il campo è in effetti diventato punto centrale per i gruppi armati della resistenza palestinese e nell’ultimo anno gli scontri tra esercito e gruppi armati sono aumentati. Ciò non rende comunque giustificabile l’eccesso di violenza usata dalle forze di difesa Israeliana contro i Palestinesi: l’intera popolazione viene usata come capro espiatorio per gli attacchi terroristici rivendicati da Hamas.

Dopo l’offensiva militare Israeliana del 3 luglio, si registrano 12 di morti e centinaia di feriti; oltre 4000 palestinesi sono in fuga dal campo profughi di Jenin. Non si vedevano raid aerei in Cisgiordania dalla seconda Intifada nei primi anni 2000 (18 anni fa). Negli attacchi è stato anche ferito un giornalista con la pettorina di riconoscimento, e i reporter vengono continuamente presi di mira, le loro telecamere distrutte. Impedire la libera stampa è un crimine di guerra.

Molti parlano di una nuova Nakba, tanti altri sostengono che la prima non sia mai finita.

Questa escalation di violenza nei territori occupati è da leggersi nel contesto post elezioni 2022, che hanno visto Netanyau di nuovo eletto con il governo più a destra di sempre nella storia di Israele. Si inseguono dichiarazioni di esponenti del governo che fomentano i coloni e giustificano le violenze e incoraggiano gli sfratti e l’appropriazioni di edifici e terreni palestinesi. Inoltre la nuova riforma della giustizia che il governo sta portando avanti confermerà e aggraverà lo stato di apartheid a cui sono sottoposti i cittadini Palestinesi.

Sul fronte politico palestinese, invece c’è un grande distacco tra la popolazione e il leader politico Abu Mazen. La popolazione palestinese è mediamente molto giovane, composta da ragazzi e ragazze che si ritrovano sotto una leadership che non hanno votato. Le ultime elezioni sono state nel 2006, dovevano tenersi di nuovo nel 2021 ma sono state rinviate dal Presidente a data da destinarsi, finché il governo israeliano non permetterà ai Palestinesi di Gerusalemme Est di votare regolarmente alle elezioni. La popolazione palestinese ha una guida debole in cui non crede, le pressioni e la violenza dei coloni e una sfiducia anche verso gli altri paesi arabi che stanno prendendo accordi con Israele aumentano le tensioni e i moti violenti.

Secondo i dati AOI quest’anno 192 Palestinesi sono morti per mano israeliana, inclusi 31 bambini e bambine; un numero di vittime già maggiore di quello registrato in tutto il 2022. Le demolizioni di case palestinesi sono aumnetate del 50% rispetto allo scorso anno, così come le incursioni violente dei coloni israeliani nei villaggi palestinesi, con il supporto e il benestare dell’esercito di Israele.

Iscos Lombardia condanna fortemente le violenze che ogni giorno il governo e l’esercito israeliano agiscono contro il popolo Palestinese e auspichiamo che al più presto si possa raggiungere una risoluzione pacifica. Da sempre supportiamo con i nostri progetti il sindacato palestinese PGFTU nelle sue attivtà supportando i lavoratori palestinesi anche nei territori ocuupati. Venerdì 28 luglio si è tenuto il Congresso Generale del sindacato palestinese in cui è intervenuta con un video anche la nostra Presidente Miriam Ferrari che ha rinnovato il supporto di Iscos Lombardia al PGFTU e alla causa palestinese ricordando anche lo storico legame tra le due associazioni.