Iscos Lombardia all’iniziativa sull’empowerment femminile promossa dal Consolato generale del Pakistan

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Iscos Lombardia all’iniziativa sull’empowerment femminile promossa dal Consolato generale del Pakistan

Oltre 50 donne di origine pakistana hanno partecipato nella mattinata di lunedì 24 luglio all’incontro “Empowerment and counselling of pakistani women in Italy” promosso dal Consolato Generale del Pakistan in Italia insieme a Iscos Lombardia (Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo) e APV Varese (Associazione Provinciale Pakistani Varesini).

Un’opportunità di incontro e scambio reciproco attraverso le testimonianze dirette di donne come Abida Malik, cittadina italiana da oltre 20 anni, insegnante di lingua nei corsi di Iscos Lombardia e mediatrice culturale in prefettura e candidata al consiglio comunale di Varese nelle ultime elezioni.

E poi ancora i messaggi video di Shakeela, Khadija e Farhana a testimoniare l’impegno in questi due anni di corso in cui hanno raggiunto il livello A2 di italiano, necessario per richiedere la carta di soggiorno di lungo periodo.

“Iscos Lombardia ha una lunga esperienza con le comunità della diaspora pakistana e dal 2011 organizza corsi di lingua italiana in partenariato con i CPIA e le associazioni come APV – Associazione Provinciale Pakistani Varesini, momenti di incontro e approfondimento sui diritti del lavoro e sindacali, tornei di cricket e iniziative di scambio culturale” ha spiegato nell’introduzione Marta Valota, Direttrice Iscos Lombardia. “L’attività di Iscos nei confronti delle donne di origine pakistana si è intensificata a partire dal 2020, in seguito alle richieste di supporto durante la pandemia di covid -19 emerse per la difficile gestione dell’home schooling dei figli. Nonostante l’emigrazione dal Pakistan all’Italia sia di lunga data, le donne in particolare, pur risiedendo da 20 anni nel nostro paese, non parlano ancora la lingua. Questo dato comporta un’inevitabile dipendenza economica, l’esclusione sociale e lavorativa e un loro ruolo prettamente domestico e di accudimento dei figli.”

La comunità pakistana in Lombardia conta oltre 40.000 persone, 120.000 in tutta Italia con una presenza maggiore degli uomini (69,1%) rispetto alle donne (30,9 %).

“Negli ultimi tre anni abbiamo portato a termine dieci corsi di lingua italiana coinvolgendo oltre 130 donne, la metà delle quali ha superato l’esame di attestazione del livello A2 di italiano. I corsi sono dedicati esclusivamente a loro per favorire questo spazio di apprendimento inteso anche come luogo di condivisione, confidenza, dialogo sui problemi della vita quotidiana, della gestione famigliare e delle proprie aspirazioni”. I punti vincenti di questa attività di empowerment si fonda sulla stretta relazione tra Iscos Lombardia e le comunità migranti come APV Varese, il riconoscimento da parte del Consolato generale del Pakistan, il lavoro in loco attraverso l’ufficio di Iscos nazionale ad Islamabad con progetti dedicati al lavoro dignitoso e al diritto alla formazione, e la gratuità dei costi che permette di garantire l’acceso anche alle famiglie meno abbienti e mono reddito.

“Il nostro obiettivo è di caratterizzare sempre di più i corsi di lingua con nuovi contenuti riguardanti la vita pratica come la gestione delle procedure burocratiche presso gli uffici pubblici, ma anche il bilancio delle competenze, la compilazione del curriculum vitae e i diritti sociali e del lavoro” ha aggiunto Marta Valota.

Ospite anche il patronato Inas Cisl che con il direttore della Lombardia Remo Guerrini ha illustrato i servizi presenti sul territorio e il supporto che l’istituto eroga in tema di pensioni, maternità, malattie e incidenti sul lavoro. “Le pratiche contibutive italiane sono tra le più complesse al mondo, è importanet rivolgersi ad un patronato approvato dal ministero”. Elisa Antoniazzi, operatrice sociale esperta di migrazioni, ha presentato la normativa vigente in tema di diritto all’abitare, ricongiungimenti famigliari, riconoscimento dei titoli di studio, permessi per risiedere in Italia, sostegni al reddito come l’assegno unico e la maternità.

Aqsa Nawaz, Console generale del Pakistan in Italia, nelle sue conclusioni ha sottolineato l’importanza di rafforzare esperienze di supporto e sostegno alle donne pakistane che risiedono in Italia, che nella maggior parte dei casi sono giovani, dinamiche e con un livello di istruzione superiore a quello degli uomini.