Verso la COP21: quali timori e quali auspici?
Dal 30 novembre all’11 dicembre si terrà a Parigi la XXI Conferenza tra le Parti (comunemente chiamata COP21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). L’obiettivo della conferenza è quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione da parte delle Nazioni Unite, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni.
L’interesse verso la Conferenza e verso il tema è elevato e viene anche tradotto nella preoccupazione che questa occasione venga sprecata e che la lotta in difesa del nostro pianeta sfumi ancora una volta. Infatti numerose organizzazioni della società civile di tutto il mondo, non solo prettamente ambientaliste, si stanno confrontando per stendere riflessioni e proposte e si stanno organizzando in coalizioni nazionali per sensibilizzare la popolazione sui temi ambientali e sul rischio che comporta il mantenimento del livello attuale dei consumi. Man mano che si avvicina l’inizio di COP21, le iniziative locali aumentano e culmineranno il 29 novembre, alla vigilia dell’inizio dei lavori, con la “Global Climate March” che si svolgerà in numerose capitali del mondo (tra cui Roma). Era anche prevista una mobilitazione internazionale a Parigi il 12 dicembre ma, dati gli ultimi avvenimenti nella capitale, sembra essere stata annullata.
In Italia il cartello sotto cui si stanno radunando numerose organizzazioni della società civile in vista della COP21 è la Coalizione Clima che ha prodotto un documento in cui vengono presentate le preoccupazioni maggiori e le proposte di intervento. Il maggior grattacapo presentato è quello riguardante l’inefficacia dei provvedimenti che verranno concordati. Una delle richieste della Coalizione clima è proprio quella di rendere il più possibile vincolanti gli impegni che gli Stati si assumeranno e garantendo la trasparenza sul proprio operato. Altre richieste riguardano la diminuzione delle emissioni, il rispetto delle indicazioni della comunità scientifica, spostare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo sostenibile, la garanzia di una giusta transizione e la partecipazione e il coinvolgimento della società civile.
La responsabilità che hanno i partecipanti alla Conferenza nei confronti delle persone e del pianeta stesso è enorme. Anche per questo è importante che ognuno ponga attenzione su questo tema e che la società civile si mobiliti spingendo i governi in difesa dell’ambiente che ci circonda.
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