Riparte il progetto Passaparola grazie all’unione buddhista italiana

Con il Bando Umanitario 2023 finanziato con i fondi dell’8×1000 l’Unione Buddhista Italiana ha voluto premiare il progetto “Passaparola, la parola dell’inclusione” di Iscos Lombardia.
Il progetto, cominciato durante la pandemia nel 2020, vede ora una nuova fase ancora più ricca di attività e possibilità. L’improvvisa necessità di homeschooling aveva fatto nascere tra le donne della comunità la necessità di formarsi sia sulla lingua italiana che sulle piattaforme digitali per poter aiutare i figli in età scolare che in quel periodo erano costretti a seguire le lezioni da casa. I corsi online ideati allora, hanno continuato ad avere un grande successo anche negli anni successivi e sono poi sbarcati in presenza nel 2021 a Gallarate grazie alla collaborazione con CUAC – Circolo Unione Arnatese Cooperativa Sociale e CPIA.
Da allora i nostri corsi hanno coinvolto oltre 150 donne che attraverso le lezioni di livello A2 e B1 hanno potuto accedere all’esame per la certificazione del livello linguistico indispensabile per il rilascio della carta di soggiorno o della cittadinanza.
Con questo nuovo finanziamento il progetto conferma 3 nuovi corsi in presenza e 2 online, all’interno dei quali Iscos Lombardia prevede degli incontri specifici sui temi del lavoro e dei diritti sociali. Sarà riproposta l’esperienza del corso di urdu per bambini, necessità sempre viva nella comunità per coinvolgere i ragazzi di seconda e terza generazione. Novità di questa nuova fase saranno i corsi di guida dedicati alle donne avviati grazie al supporto di Minhaj Welfare Foundation Italy ODV. A concludere il progetto un evento aperto a tutta la cittadinanza per condividere con partecipanti e sostenitori i risultati ottenuti e creare un momento di scambio interculturale.
La comunità pakistana è una tra le più presenti in Italia e in Lombardia conta oltre 40.000 cittadini e per raggiungere capillarmente il maggior numero di persone sarà fondamentale il supporto del Consolato Generale del Pakistan di Milano e delle associazioni della diaspora come APV e MWF.
Il progetto ha come principali beneficiarie le donne della comunità pakistana, che post pandemia si sono ritrovate con competenze frammentate, labili e non consolidate e con la consapevolezza del loro isolamento sociale e scollegamento dal tessuto relazionale in cui vivono, al di fuori della stretta cerchia della comunità di origine. Inoltre il coinvolgimento di associazioni della diaspora contribuisce alla loro crescita e ne rafforza il ruolo e le competenze come partner progettuali. In senso lato sarà quindi l’intera comunità pakistana a beneficiare degli effetti positivi che ci imponiamo di produrre grazie a questo progetto.
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