Un confronto per il riconoscimento: gli attivisti si fanno sentire per la Palestina

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Un confronto per il riconoscimento: gli attivisti si fanno sentire per la Palestina

Il 5 giugno 2022 si è tenuta a tel Aviv la prima conferenza legata all’iniziativa “State of Palestine Now”, nonostante le ripetute minacce di morte da parte dell’ala destra fascista, e si è vista la partecipazione di Israeliani e Palestinesi. Questa iniziativa è stata organizzata dagli attivisti di pace con l’obiettivo di istituire uno Stato indipendente Palestinese con capitale Gerusalemme est.

“In questa conferenza chiederemo il riconoscimento regionale e globale dello Stato della Palestina come reale ed esistente, seguito da negoziati e processi di implementazione”, questo era l’obiettivo scritto sull’invito all’evento.

Secondo gli organizzatori, “Il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente è un diritto dei palestinesi stessi e anche degli israeliani che lottano per una vita fatta di pace, giustizia e uguaglianza. Il riconoscimento di questo diritto non dipende dalla buona volontà del governo di Israele. Il riconoscimento è un pre-requisito per delle reali trattative di pace. Il fine della conferenza è di promuovere il riconoscimento e la creazione dello Stato palestinese”.

Alla conferenza erano presenti MKs Ofer Kasif (membro della Joint List – un’alleanza politica di quattro dei partiti politici a maggioranza araba in Israele) e Mossi Raz (membro del parlamento monocamerale di Israele), insieme agli attivisti di pace Dana Mills (Peace Now), Eli Safran (Forum of Peace Organizations), Ziad Darwish (Palestinian Committee for Interaction with Israeli Society) e Alon Liel (ex ambasciatore israeliano in Sud Africa).

Proprio tra i primi due c’è stato un acceso confronto durante la seconda parte del dibattito. Kasif ha affermato che, facendo parte del governo, il partito Meretz e la Lista Araba Unita (partito politico israeliano) stanno facilitando i tentativi del governo Bennet di aggravare l’occupazione della Palestina. Dall’altra parte, Raz sostiene che questa collaborazione tra il partito Meretz e la Lista cerca di mettere le basi per un’unione tra Ebrei e Arabi. Inoltre, Raz ha evidenziato anche il fatto che la presenza del partito Meretz nel governo aiuti la salvaguardia della comunità palestinese.

Kasif evidenzia come tale collaborazione tra il partito Meretz e il governo di Bennet somigli a una collaborazione “tra un tappeto e chi ci cammina sopra”.

Durante l’intero dibattitto più volte il pubblico ha urlato: “Meretz, lascia il governo” rendendo vivo il forte punto di vista generale. Nelle scorse settimane la coalizione del governo israeliano guidata dal primo ministro Naftali Bennett si è trovata improvvisamente in minoranza alla Knesset (il parlamento monocamerale dello Stato ebraico) dopo le dimissioni della deputata arabo-israeliana del partito Meretz, Ghaida Rinawie Zoabi che ha dichiarato: “Purtroppo negli ultimi mesi, per ristretti motivi politici, i capi della coalizione hanno preferito rafforzare la loro parte destra. Più e più volte, i capi della coalizione hanno preferito compiere duri passi da falco su questioni chiave legate alla società araba”. “Non posso sostenere una coalizione che sta molestando vergognosamente la società da cui provengo”, ha aggiunto la parlamentare in riferimento alle tensioni di questi giorni tra israeliani e palestinesi che hanno coinvolto anche la minoranza arabo-israeliana. Rinawie Zoabi ha citato gli scontri alla Moschea di Al Aqsa e sulla Spianata delle moschee (Monte del Tempio per gli ebrei), i tentativi di esproprio nel quartiere arabo di Sheikh Jarrah a Gerusalemme, l’espansione degli insediamenti ebraici, le demolizioni di case di palestinesi, la legge sulla cittadinanza, le confische di terre nel Negev e le violenze della polizia israeliana durante il funerale della giornalista di “Al Jazeera” Shireen Abu Akleh.

Iscos è da sempre impegnata in una risoluzione pacifica del conflitto attraverso un impegno costante di apertura e dialogo tra le due parti. Con Solidar siamo impegnati nella campagna per il riconoscimento dello stato palestinese affinché si realizzi la soluzione “due popoli due stati”.