Diario di Cecilia dal Niger

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Diario di Cecilia dal Niger

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Dal 2006 la scuola del villaggio di Tan Barogane è stata un punto di riferimento educativo e di accoglienza per tutti i bambini della zona, in particolare per quelli che venivano isolati dagli altri perché soffrivano di disturbi mentali e necessitavano quindi di maggior attenzione da parte degli adulti. Era stato proprio dall’incontro di Cecilia nel 2004 con uno di questi bambini “ad alto bisogno”, Mouhammadoune (che in seguito alla morte della madre ha sviluppato un’organizzazione di tipo psicotico), che era nata l’idea di avviare una scuola, pubblica, dove accogliere tutti i bambini.

Negli ultimi 3 anni, grazie alla relazione empatica, che con pazienza quotidianamente il maestro Goumour è riuscito a costruire (soprattutto al di fuori dell’orario scolastico), ci siamo accorti di quanto fossero numerosi i bambini che non raggiungevano uno sviluppo sano durante la prima infanzia.

Purtroppo capita che il lavoro ben fatto attiri l’invidia delle persone e così è successo anche a Tan Barogane.
Un giovane del villaggio di Tan Barogane, di nome Abdoulay ha istigato il capo villaggio per cercare di rimuovere Goumour da Direttore della scuola per ottenere lui il suo posto e impossessarsi della casa in cui viveva. Purtroppo a causa della cecità dell’Ispettore all’istruzione della zona, e probabilmente grazie a qualche pressione da parte di persone con potere, Abdoulay è riuscito nell’intento e ad ottobre Goumour è stato assegnato ad un’altra scuola, in un villaggio lontano..Quando Cecilia ha appreso la notizia ha deciso insieme a Goumour di affidare la casa alla famiglia di Mouhammadoune (suo padre, che ha perso la moglie 16 anni fa, ha 7 figli, di cui 3 con disturbi mentali), come segno per portare avanti il lavoro di sostegno allo sviluppo dei bambini. (la casa appartiene all’associazione che Cecilia aveva creato per avere un quadro “giuridico” con cui garantire che nessuno se ne appropriasse indebitamente)

Attualmente Goumour ha trovato un lavoro temporaneo presso una compagnia telefonica in una cittadina a 4h di distanza da Tan Barogane. È riuscito a mantenere la relazione con Mouhammadoune e la sua famiglia e mantiene contatto telefonico con Cecilia (per lui molto importante per non sentirsi solo perché sta portando avanti un lavoro che va controcorrente in Niger). Goumour si sente ancora duramente provato dall’ingiustizia subita ed ha vissuto momenti di profondo smarrimento e scoraggiamento…. Aveva tentato di continuare ad insegnare in un’altra scuola, ma appena entrava in classe e vedeva i suoi nuovi allievi provava un forte sentimento di tristezza e dolore al ricordo dei bambini di Tan Barogane, ai quali si era dedicato con tantissime energie, particolarmente con quelli “ad alto bisogno”. L’esperienza che Goumour ha vissuto con questi bambini lo aveva portato a comprendere quello che le ultime ricerche scientifiche stanno dimostrando: le relazioni che stabiliamo con gli altri formano il nostro carattere e l’amore è fondamentale per sviluppare la nostra capacità di diventare pienamente “umani” (Cecilia aveva iniziato a portare a Goumour dei libri per aiutarlo a capire meglio quello che stava sperimentando) . Goumour si era infatti coinvolto molto, non solo a livello fisico e mentale, ma anche a livello emotivo (il livello più importante quando si lavora con i bambini), soprattutto con Mouhammadoune (che grazie a Goumour ha recuperato fiducia nell’ambiente ed ha avuto notevoli miglioramenti anche nella relazione con gli altri). Era stata proprio questa la chiave di volta per trovare la motivazione al lavoro di educatore, ancor prima di insegnante. Le ultime ricerche scientifiche stanno dimostrando che i bambini hanno bisogno di una compagnia che sia capace di sintonizzarsi in modo contingente con le loro emozioni e che li aiuti a costruire la regolazione emotiva, il senso morale e la capacità di entrare in relazione con gli altri, gettando le fondamenta per la futura salute mentale. La percentuale di disturbi di personalità, comportamenti antisociali e depressioni (assieme all’uso di psicofarmaci) continua ad aumentare anche in Niger e solo investendo sulle relazioni di accudimento-educazione dei bambini sarà possibile fare prevenzione e costruire società mature, in cui siano maggiormente presenti valori quali la responsabilità sociale, l’empatia e la capacità di vivere i conflitti, senza utilizzare la violenza.

Ciò che abbiamo costruito in questi anni è stato possibile perché invece di progettare a monte la destinazione, la abbiamo trovata camminando insieme alle persone. Goumour ci ha raccontato che pochi giorni fa aveva fatto un sogno: si trovava a scuola con i bambini (a Tan Barogane), la porta dell’aula era stata portata via… arriva il nuovo direttore e gli chiede come mai lui è lì e Goumour risponde: “sono qui perché mi sono legato a questi bambini e volevo stare con loro”.

La trasformazione che è avvenuta in Goumour è il miglior indice di “successo”  dell’impegno di questi anni. Riuscire a portare,in Niger, un giovane maestro precario (lui ha solo la terza media come titolo di studio) a raggiungere una tale motivazione al lavoro con i bambini è unico. Una donna, madre di un bambino che ha sviluppato un gravissimo ritardo psico-fisico ha voluto incontrare Goumour perché aveva saputo di come era riuscito ad aiutare Mouhammadoune.

Adesso desideriamo continuare ad accompagnare e sostenere Goumour (anche attraverso supporto di psicoterapeuti infantili, alcuni già dal 2010 stanno dando utili consigli) affinché riesca a fare tesoro e riflettere sulla profondità dell’esperienza che ha vissuto, per “irradiarla” (attraverso il “contagio” della sua esperienza che “parla” da sola) e riuscire così a sostenere lo sviluppo sano di tanti altri bambini e valorizzare le buone pratiche educative ( purtroppo stanno diminuendo) che alcune mamme continuano con pazienza a tramandare di generazione in generazione(Cecilia quando viveva a Tan Barogane le aveva “registrate” nel cuore) .

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