10 DICEMBRE, GIORNATA MONDIALE PER I DIRITTI UMANI
Oggi, 10 dicembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale per i diritti umani, istituita dall’ONU nel 1950 per ricordare la ratifica da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Quest’anno, poi, coincide con due date particolari: i 20 anni dalla creazione dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani e la celebrazione pubblica in omaggio a Nelson Mandela.
La Giornata per i Diritti Umani si ricorda ogni anno il 10 Dicembre, la data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamando i suoi principi come “obiettivo comune di realizzazione per tutti i popoli e le nazioni”. Nel 2013, poi, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani celebra i 20 anni dalla sua istituzione.
La creazione dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani nel 1993 ha dato il via ad una voce indipendente ed autorevole per parlare apertamente dei diritti umani in tutto il mondo. Come riportato dalle Nazioni Unite, ecco alcuni dei più significativi risultati raggiunti negli ultimi 20 anni:
- I diritti economici, sociali, culturali e civili e politici ed il diritto allo sviluppo sono stati riconosciuti come diritti universali, indivisibili e capaci di essere di mutuo sostegno per tutti gli esseri umani, senza distinzioni. L’assenza di discriminazione e l’uguaglianza sono stati sempre più riaffermati come principi fondamentali della legge sui diritti umani internazionale e come elementi essenziale della dignità umana.
- I Diritti Umani sono diventati centrale nelle conversazioni a livello mondiale che riguardano la pace, la sicurezza e lo sviluppo.
- Nuovi standard di diritti umani sono stati istituiti sulla base della Dichiarazione Universale per I Diritti Umani del 1948 e l’attuazione dei trattati sui diritti umani internazionali è migliorata a livelli significativi.
- Il diritto internazionale ora comprende anche la protezione specifica di determinati soggetti quali i bambini, le donne, le vittime di tortura, le persone con disabilità, e le istituzioni regionali. In casi di accuse di violazione dei diritti umani, gli individui possono denunciarle agli organismi che si occupano di trattati internazionale sui diritti umani.
- I diritti delle donne ora sono riconosciuti come diritti umani fondamentali. Discriminazione ed atti di violenza contro le donne sono in prima linea nel dibattito sui diritti umani.
- Esiste un consenso globale sulla necessità che gravi violazioni dei diritti umani non rimangano impunite. Le vittime hanno il diritto di reclamare giustizia , incluso nel corso dei processi finalizzati a ripristinare lo stato di diritto a seguito dei conflitti. La Corte Penale Internazionale assicura alla giustizia gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità.
- C’è stato un cambiamento di modello nel riconoscimento dei diritti umani delle persone con disabilità, in particolare e soprattutto, per quanto riguarda il loro diritto alla partecipazione effettiva in tutte le sfere della vita su una base di uguaglianza con gli altri.
- Esiste attualmente una struttura internazionale che riconosce le sfide che i migranti e le loro famiglie devono affrontare e che garantisce i loro diritti e quelli dei migranti privi di documenti.
- Le sfide affrontate dalle popolazioni indigene e le minoranze sono sempre più identificate e prese in esame dai meccanismi dei diritti umani internazionali, in modo particolare con rispetto al loro diritto a non essere discriminati.
- Esperti indipendenti ed organismi per i diritti umani monitorano ed investigano partendo da prospettive relative a determinati temi fino a prospettive riguardanti un paese specifico. Questi organismi seguono le tematiche dei dritti umani in tutte le regioni, producendo ed organismi di monitoraggio e di investigazione e producendo report pubblici molto efficaci che hanno come conseguenza quella di accrescere la responsabilità e quindi aiutano a combattere l’impunità.
- Gli Stati e le Nazioni Unite riconoscono il ruolo cruciale della società civile nel progresso dei diritti umani. La società civile è stata in prima linea nella promozione e tutela dei diritti umani, individuando problemi e proponendo soluzioni innovative, facendo pressioni per nuovi standard, contribuendo alle politiche pubbliche, dando voce a chi privo di potere decisionale, costruendo una consapevolezza globale sui diritti e libertà ed aiutando a costruire un cambiamento sostenibile sul campo.
- Vi è un’accresciuta consapevolezza ed una crescente domanda da persone di tutto il mondo per avere maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei governi e per ottenere il diritto di partecipare pienamente alla vita pubblica.
- Le istituzioni nazionali sui diritti umani sono divenute più indipendenti ed autoritarie ed hanno una rilevante influenza sui governi. Più di un terzo di tutti i Paesi hanno stabilito una o più di istituzioni di questo tipo.
- Il Fondo delle Nazioni Unite per le Vittime di Tortura ha assistito centinaia di migliaia di vittime di tortura a ricostruirsi una vita. Parimenti, il Fondo Fiduciario Volontario delle Nazioni Unite sulle Forme Contemporanee di Schiavitù con il suo approccio unico orientato alla vittima, ha fornito attraverso più di 500 progetti assistenza umanitaria, legale e finanziaria agli individui i cui diritti umani sono stati violati.
- Le vittime di tratta sono ora considerate come soggetti titolari di tutti i diritti umani e non sono più percepiti come criminali.
- Sta emergendo un crescente consenso sul fatto che anche le imprese abbiano responsabilità in tema di diritti umani.
- L’impianto del diritto internazionale dei diritti umani continua ad evolversi e ad espandersi, per concentrarsi sulle questioni emergenti relative ai diritti umani come i diritti delle persone anziane, il diritto alla verità, ad un ambiente pulito, all’acqua e all’igiene, al cibo.
Riportando una frase di Nelson Mandela, a cui oggi il mondo rende omaggio nella grande celebrazione di Johannesburg, “Nessuno nasce odiando un’altra persona a causa del colore della sua pelle, del suo background, o della sua religione. La gente impara ad odiare; e, se si può imparare ad odiare, si può imparare ad amare, perché l’amore è più naturale per il cuore umano rispetto al suo opposto”.