PAPA FRANCESCO, IL PRIMO PAPA LATINO-AMERICANO

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

PAPA FRANCESCO, IL PRIMO PAPA LATINO-AMERICANO

Il 266° papa è Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, argentino, primo papa latino-americano della storia. Papa Francesco (anche il nome scelto è una prima volta) è stato per 15 anni arcivescovo di Buenos Aires, impegnato in prima linea nell’aiuto e nel supporto della parte più povera della società argentina. 

 

Queste stesse intenzioni hanno guidato l’azione di Iscos Lombardia in Argentina, che è intervenuto nella provincia di Misiones con un progetto di sviluppo del turismo rurale e del turismo responsabile. Nonostante il potenziale di sviluppo dato dalle risorse naturali e paesaggistiche come le cascate di Iguazù e quelle di Moconà, la provincia di Misiones, in Argentina, è una delle zone più povere del Paese. L’attuale modello socio-economico, basato sulla monocoltura di tabacco e tè e lo sfruttamento intensivo delle risorse boschive, non consente di generare né un reddito familiare stabile né di creare occupazione durevole.
Il progetto di Iscos Lombardia ha inteso contribuire allo sviluppo di questa provincia attraverso il sostegno al settore dell’agriecoturismo e più in generale al settore del turismo rurale costituendo una rete di produttori agricoli in grado di offrire un’alternativa eco-compatibile ai pacchetti turistici convenzionali. In particolare, il progetto si è concentrato sulla promozione del turismo del benessere tramite la creazione di centri benessere all’interno degli agriturismi.

Nonostante alcuni finanziatori (vedi Regione Lombardia e Fondazione Cariplo) abbiano ormai tolto l’Argentina dalla lista di Paesi destinatari di aiuti per la cooperazione allo sviluppo grazie alla sua recente crescita economica, rimangono ancora diverse contraddizioni nel tessuto economico e sociale argentino. Nonostante il default del 2001, l’Argentina è ora la 22a economia del mondo, con un tasso di crescita per il 2012 del 2,6%, un tasso di disoccupazione del 7,2%, un tasso di crescita del settore industriale del 6,5% e un debito pubblico pari al 41,6% del PIL (tutti dati migliori di quelli dell’Italia). La cosa preoccupante, però, è che nel 2010 rimaneva ancora sotto la soglia di povertà circa il 30% della popolazione, con vere e proprie baraccopoli cresciute nei dintorni di Buenos Aires. Non a caso, nel 2007, l’allora cardinale Bergoglio, in occasione di una riunione dei vescovi latino-americani, disse:”Noi viviamo nella parte di mondo ove esistono le maggiori disuguaglianze, tra i Paesi che economicamente sono cresciuti di più, ma nei quali la miseria è stata ridotto in misura minima” aggiungendo che “persiste un’ingiusta distribuzione dei beni, la qual cosa crea una situazione sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena da parte di tanti nostri fratelli”. Parole che purtroppo si adattano ancora molto bene alla società argentina di oggi.

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