DAL MONDO: RAPPORTO AMNESTY INTERNATIONAL 2013

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

DAL MONDO: RAPPORTO AMNESTY INTERNATIONAL 2013

Amnesty International ha pubblicato il suo rapporto annuale relativo alla situazione dei diritti umani in 159 Paesi nel 2012. In particolare, Amnesty si concentra sulla situazione dei migranti e dei rifugiati, segnalando crescenti violazioni dei loro diritti in molti Paesi, tra cui anche l’Italia.

Il rapporto 2013 si concentra poi su un aspetto che chiama in causa anche l’Italia, e cioè i diritti dei migranti e dei rifugiati. I migranti nel mondo sono oggi circa 214 milioni. Di fronte a questo fenomeno in continua crescita, però, molti stati stanno reagendo con una maggiore chiusura delle proprie frontiere, per cercare di limitare il più possibile l’ingresso di nuovi migranti sul proprio territorio. Questo atteggiamento si riscontra molto spesso anche nei Paesi più ricchi, come per esempio gli Stati Uniti, i Paesi europei, i Paesi del golfo arabico, che stanno diventando sempre più meta della migrazione di molte persone provenienti dall’Asia. Come viene descritto nel rapporto, un esempio è proprio l’Europa. “L’Unione Europea ha posto in essere misure di controllo alle frontiere che mettono a rischio la vita dei migranti e dei richiedenti asilo e non garantiscono la sicurezza delle persone che fuggono da conflitti e persecuzione. In varie parti del mondo, migranti e richiedenti asilo finiscono regolarmente nei centri di detenzione e persino in container per la navigazione o gabbie metalliche”. 

Il rapporto di Amnesty punta il dito contro l’Italia proprio in relazione alla tutela dei diritti dei migranti. Nel 2012, sottolinea ancora il rapporto, le condizioni dei Centri di identificazione ed espulsione “sono state ben al di sotto degli standard internazionali” e “le  tutele legali per il rimpatrio dei migranti irregolari sono state violate in molte occasioni”.
Sistematicamente, le autorità non hanno protetto i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti che hanno continuato a vivere in condizioni difficili e di indigenza, inducendo alcuni tribunali dell’UE a bloccare il loro rinvio in Italia, secondo quanto stabilito dal regolamento Dublino II. Per quanto riguarda la situazione in Italia, Il rapporto si concentra
quindi sui casi di omofobia e sulla “diffusa” violenza contro le donne (con 122 casi di omicidio nel 2012), oltre che sugli “ostacoli incontrati da chi chiede giustizia per coloro che sono morti mentre si trovavano nelle mani di agenti dello Stato o sono stati torturati o maltrattati in custodia” e sulla “stigmatizzazione pubblica sempre più accesa di chi è
diverso dalla maggioranza per colore della pelle o origine etnica”.

Per approfondire l’analisi del rapporto di Amnesty International 2013, clicca qui.

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