LA CONVENZIONE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI: UNA CONVENZIONE NASCOSTA

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

LA CONVENZIONE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI: UNA CONVENZIONE NASCOSTA

Nonostante l’intensa attività dei Paesi interessati alla Convenzione che nel 1990 l’ONU ha ratificato per tutelare i diritti dei migranti, oggi questa conta solo 46 ratifiche di Paesi per lo più originari dei flussi migratori. Poche perché questa Convenzione abbia delle reali prospettive.

La Convenzione stipulata dall’Onu ha richiesto un ventennio di negoziazione prima della sua adozione del 18 dicembre 1990. Nonostante i consensi, la Convenzione è entrata in vigore più di dieci anni dopo, il 1 luglio del 2003. Il processo di ratifica della Convenzione, che riconosce i diritti umani fondamentali spettanti a tutti i lavoratori migranti (anche non regolari e senza documenti), si rivela estremamente lento e ad oggi solo 46 Stati hanno ratificato la Convenzione: 17 Paesi latinoamericani, 17 africani, 9 asiatici e 3 europei (Bosnia, Albania e Turchia). 

Questo scarso interesse da parte dei governi europei verso la ratifica di questa convenzione ha portato le organizzazioni civili e i sindacati prima a Ginevra nel 2000, poi in Italia nel 2002 (OIL, OIM, Chiese Evangeliche, Fondazione MIGRANTES, CARITAS Italiana, CGIL, CISL e UIL), a costituire il Comitato Italiano per i Diritti del Migrante, che organizza iniziative e manifestazioni in tutta Italia il 18 Dicembre, Giornata internazionale del migrante, per far conoscere questo strumento normativo all’opinione pubblica internazionale e promuovere la ratifica o l’adesione alla Convenzione da parte del maggior numero possibile di Stati.

L’ILO di Roma ha dichiarato: “Oggi, questo strumento viene da molti percepito come anacronistico o in contrapposizione ad una politica degli Stati sempre più orientata ad una gestione nazionale delle migrazioni. Se è vero, da un lato, che effettivamente la Convenzione rappresenta un “restatement” di norme già esistenti in altri strumenti normativi internazionali, dall’altro lato, va ricordato che essa costituisce ancora oggi lo strumento più completo di tutela su base universale dei diritti umani dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status giuridico”.

Per scaricare il testo integrale della convenzione clicca qui.

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