L’estenuante guerra in Palestina e le conseguenze indirette del conflitto in Ucraina

Il 25 aprile Tor Wennesland, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, si è appellato alla comunità internazionale sottolineando la necessità di un supporto urgente alla UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione) che fronteggia una situazione finanziaria critica.
Tutta questa situazione viene aggravata anche dall’attuale conflitto in Ucraina. In che modo? Con l’inevitabile innalzamento dei prezzi dei generi alimentari che per la maggior parte sono importati da Russia, Ucraina e Paesi confinanti, come la farina, i ceci, l’olio di semi di girasole e le lenticchie. La conseguenza primaria è la compromissione della sicurezza alimentare delle famiglie ritenute più vulnerabili nei territori palestinesi occupati.
L’impatto della guerra in Ucraina preoccupa la UNRWA anche dal punto di vista dei finanziamenti, avendo già delle difficoltà nel portare a termine molte attività di aiuto umanitario proprio a causa dei sottofinanziamenti. A questo proposito anche le testate giornalistiche EU Observer e La Libre hanno segnalato le paure della UNRWA a riguardo, in quanto l’Agenzia ha ricevuto solo 13,5 del totale di 365 milioni di dollari destinati ai rifugiati in Siria, Giordania e Libano.
Per quanto riguarda i fondi, l’Unione Europea si è impegnata con un “ambizioso livello di fondi” per la UNRWA nel 2023, con l’obiettivo di provvedere in modo adeguato al supporto e all’assistenza. La collaborazione tra UE e UNRWA dura da pù di 50 anni, e come sostiene il Parlamento Europeo “l’Agenzia è un’ancora di salvezza per milioni di rifugiati che si aggrappano ad essa”.
Il 10 Maggio, a Bruxelles si è tenuta una conferenza sulla situazione in Siria dove è intervenuto anche Philippe Lazzarini dicendo:” Risulta difficile descrivere come questi rifugiati si sentano abbandonati. Spesso sembrano sparire da tutto, dall’attenzione globale. Per questo hanno bisogno del supporto da parte della comunità internazionale”.
All’inizio di aprile, Lazzarini si è anche recato in Svezia per incontrare il Ministro degli Affari Esteri, Anne Linde, il Ministro dell’Istruzione Superiore e della Ricerca e altri funzionari di governo, con l’obiettivo di potenziare la collaborazione con la Svezia e altri possibili partner.
Altri Paesi, come Francia e Giappone, hanno rinnovato i loro generosi finanziamenti alla UNRWA per rendere possibili nuovi progetti umanitari. Nel caso del Giappone, il suo impegno con questa Agenzia inzia nel 1953 e l’Ambasciatore giapponese in Palestina Masayuki Magoshi si è espresso così a riguardo:” Sono lieto che questa unione continui, perchè rappresenta un impegno di solidarietà e umanità verso i rifugiati, in un periodo già molto difficile e aggravato dalla pandemia di Covid-19”.
Uno degli obiettivi principali è l’istruzione, che deve essere garantita anche alle famiglie di rifugiati palestinesi. Con il supporto di Education Cannot Wait, il finanziamento delle Nazioni Unite per le emergenze, sono stati garantiti i materiali e lo svolgimento delle attività. Inoltre è stato possibile mantenere attivi diversi edifici scolastici tra cui la scuola maschile di Jalazone.