QATAR, MONDIALI DI CALCIO 2022: LA RISCHIOSA PARTITA DEI LAVORATORI IMMIGRATI

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

QATAR, MONDIALI DI CALCIO 2022: LA RISCHIOSA PARTITA DEI LAVORATORI IMMIGRATI

Il Mondiale di calcio nel 2022 in Qatar sarà sicuramente un grande evento, ma cosa ci nasconde?
Secondo Amnesty International, nel 2012, i lavoratori stranieri in Qatar ammontavano circa alla cifra di 1,35 milioni. Ma quali sono le condizioni in cui sono costretti a lavorare? Qual è il prezzo delle nuove infrastrutture e degli stadi costruiti per il 2022?

Da diverse testate giornalistiche, sia nazionali che internazionali, emerge l’agghiacciante dato che sono già 400 gli immigrati nepalesi morti durante i lavori per i mondiali del 2022. Da fonti Rainews, si evince che i nepalesi costituiscono circa il 20% della forza lavoro immigrata coinvolta nella costruzione delle varie infrastrutture previste per il grande evento calcistico.

Molti lavoratori lamentano delle condizioni lavorate e abitative disumane. Il sito Rainews rileva infatti che sarebbero arrivati all’ospedale di Doha circa un migliaio di lavoratori che accusavano infortuni dovuti a cadute da altezze troppo elevate causate dalla scarsa sicurezza dei cantieri degli stadi.

A fronte della situazione, la FIFA ha richiesto ufficialmente un rapporto riguardante le condizioni degli operai nel paese coinvolto (uno dei più ricchi al mondo). Il rapporto è stato consegnato il 13 febbraio 2014 ma, secondo quanto affermato da Amnesty International, rappresenta un piccolo passo in avanti solo per i lavoratori coinvolti nella costruzione degli stadi. I miglioramenti apportati infatti non riguarderanno né coloro che collaborano nella costruzione delle altre infrastrutture relazionate ai Mondiali, né, tanto meno, tutti gli altri lavoratori immigrati in Qatar.

Data la condizione degradante, l’ILO ha ufficialmente richiesto al governo qatariota di riformare il sistema della kafala, di riconoscere il diritto di associazione ai lavoratori e di avere accesso al contratto collettivo.

Ci si potrebbe chiedere, a questo punto: perché la FIFA dovrebbe mantenere i Mondiali in questo Paese? Non si renderebbe complice di questa schiavitù? La posizione della Federazione al riguardo è molto chiara: l’obiettivo è quello di lottare contro gli abusi e di non far spegnere i riflettori sul Paese e sul trattamento inumano riservato ai lavoratori immigrati dal suo governo.

Fonti:
www.rainews.it 
www.amnesty.org
www.repubblica.it
www.euronews.com
www.theguardian.com
www.fifa.com
www.ituc.csi.org 

 

 

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