Iscos Lombardia aderisce alla campagna “Aiutiamo chi ci aiuta”
La cooperazione di Iscos è anche in Italia
Quante volte in questi 32 anni di attività abbiamo lavorato con le associazioni locali e le istituzioni per promuovere il lavoro dignitoso, garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, stare al fianco di quei lavoratori senza tutele, senza futuro, senza una speranza di vita per sé e per le proprie famiglie? Tante, tantissime.
Siamo stati in Bosnia dopo la guerra a riconvertire fabbriche di armamenti in fabbriche civili, abbiamo affrontato le difficoltà di avviare attività produttive con i lavoratori locali in Paesi come il Brasile e El Salvador, dove spesso bisogna fare i conti con la criminalità organizzata, con il pericolo costante e il rischio di mettere a repentaglio la vita dei propri cooperanti. Siamo stati in Pakistan, India e Banglasdesh per creare una rete tra Italia e subcontinente indiano contro lo sfruttamento minorile. In Pakistan abbiamo avviato aiuti e fondi per il terremoto prima e per le alluvioni del 2008 poi.
L’emergenza fa parte della nostra attività, della nostra vita. E’ emergenza in Perù quando i giovani lasciano le proprie terre e si vanno a invischiare in contesti malsani e pericolosi nelle periferie cittadine. E’ emergenza in Albania quando il terremoto spazza via i timidi segnali di crescita e sviluppo che i cittadini hanno costruito in questi anni anche grazie al supporto delle organizzazioni della società civile.
L’emergenza fa parte della nostra attività, della nostra vita. E’ emergenza in Perù quando i giovani lasciano le proprie terre e si vanno a invischiare in contesti malsani e pericolosi nelle periferie cittadine. E’ emergenza in Albania quando il terremoto spazza via i timidi segnali di crescita e sviluppo che i cittadini hanno costruito in questi anni anche grazie al supporto delle organizzazioni della società civile.
Oggi l’emergenza è qui, nel nostro Paese. Il Coronavirus ci dà il segno e il peso di quanto il mondo sia fragile e interconnesso. Di quanto la parola cooperazione sia fondamentale non solo nei Paesi in via di sviluppo ma in ogni contesto e debba far parte della realtà quotidiana di ciascuno di noi.
Per questo crediamo che la campagna “Aiutiamo chi ci aiuta” sia una campagna fondamentale per dare supporto ai tanti medici, infermieri e operatori sanitari che sono sprovvisti di mascherine, respiratori e attrezzatura necessaria per far fronte a questa emergenza.
E’ una raccolta fondi che rappresenta quello che facciamo ogni giorno e quello in cui crediamo: difendere la vita delle persone. La vita che passa anche per il lavoro dignitoso e sicuro. In questo momento dobbiamo proteggere i medici, gli infermieri, il personale degli ospedali dell’intera struttura nazionale di assistenza che in modo instancabile si stanno prendendo cura dei malati, degli anziani e di tutti quelli che si trovano a dover affrontare questa malattia.
E’ stato aperto un conto corrente bancario presso ‐ Monte dei Paschi di Siena
IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670
con causale: Aiuta chi ci aiuta
su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori, pensionati, luoghi di lavoro e di chiunque voglia dare una mano.
Noi ci siamo.