Ricordiamo l’ultimo tragico sbarco!

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

Ricordiamo l’ultimo tragico sbarco!

Dopo che il 18 aprile scorso si è verificata l’ennesima strage di migranti, con un numero di dispersi compreso tra le 700 e le 900 persone, il problema della migrazione clandestina è tornato in primo piano nell’agenda dell’Unione Europea.
Il 23 aprile, per far fronte a questa emergenza, si è riunito il Consiglio Europeo per una sessione straordinaria. Ecco i punti principali dell’incontro.

Dall’incontro è emersa la volontà di rafforzare la presenza in mare e contrastare i trafficanti, prevenendo così la migrazione illegale. Inoltre ai Paesi membri è stata chiesta maggiore solidarietà e responsabilità.
È stata sottolineata la necessità di ristabilire l’autorità del Governo libico e quella di intensificare l’attività in Siria per fronteggiare le situazioni di instabilità e conflitto, riconosciuti come fattori cruciali di spinta alla migrazione.
Il Consiglio Europeo si è impegnato a triplicare i fondi delle operazioni Triton e Poseidon, nate per sostituire l’operazione istituita dal governo italiano Mare Nostrum, per gli anni 2015 e 2016. Questo dovrebbe portare ad un aumento del numero dei mezzi per la ricerca e il salvataggio dei migranti nell’ambito del mandato conferito all’agenzia FRONTEX.
Altro obiettivo prioritario è quello di smantellare le reti dei trafficanti assicurando alla giustizia i responsabili e sequestrando i loro beni. Per ottenere questo risultato sarà necessaria la cooperazione tra gli Stati membri, l’EUROPOL, FRONTEX, EASO ed EUROJUST oltre alla collaborazione di altri Stati attraverso alle loro attività di polizia ed Intelligence.
In questo quadro è stato deciso di dare il via a misure sistematiche di ricerca, fermo e distruzione delle imbarcazioni prima che vengano utilizzate dai trafficanti.
Il Consiglio Europeo ha riconosciuto la necessità di rafforzare la cooperazione con i partner africani ad ogni livello per contrastare la tratta degli esseri umani ed eliminare le cause della migrazione. Per questo motivo è stato deciso di lanciare progetti di protezione e sviluppo regionale in Africa Settentrionale e nel Corno d’Africa.
Anche il rafforzamento della cooperazione con la Turchia per gestire lo sviluppo delle situazioni in Iraq e Siria è stato riconosciuto come interesse primario.
Sul fronte interno sono stati aumentati gli aiuti d’urgenza per i Paesi in prima linea ed è stata considerata l’opportunità di una ricollocazione dei migranti tra gli Stati membri su base volontaria. In questo ambito è stato lanciato un progetto pilota volontario in materia di reinsediamento in tutta l’Unione Europea, offrendo posti a coloro riconosciuti come rifugiati.

Alcuni dati
Il Viminale nel 2014 ha registrato lo sbarco di 170.100 migranti clandestini, in netto aumento rispetto al 2013.
Nei primi tre mesi del 2015, stando ai dati raccolti dall’UNHCR, in Italia sono sbarcati 10.165 migranti.
La Commissione nazionale per il diritto d’asilo ha registrato 64.886 richieste d’asilo nel 2014, mentre dai dati dell’ECRE (European Council on Refugees and Exiles) emerge che nel nostro Paese ci sono 78.000 rifugiati.
Gli stranieri regolari in Italia erano 5,5 milioni nel 2014 (dati ISMU). Sono distribuiti territorialmente nel seguente modo

  • Nord: 63,4%
  • Centro: 23,8%
  • Sud: 12,8%

Fonti:

UNHCR: http://unhcr.it/risorse/statistiche/sea-arrivals-to-italy
Ministero dell’Interno: http://www.interno.gov.it/sites/default/files/presenze_dei_migranti_nelle_strutture_di_accoglienza_in_italia.pdf
ISMU: http://www.ismu.org/presenze/

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