“In quelle tenebre” di Gitta Sereny

Per questo mese di gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, vi consigliamo la lettura di “In quelle tenebre” di Gitta Sereny.
Pubblicati nel 1971 sul Daily Telegraph Magazine, i colloqui tra la giornalista Gitta Sereny e Franz Stangl, comandante di Sobibor e Treblinka tra il 1942 e il 1943, sono un documento di grande importanza. Innanzitutto perché Stangl resta l’unico comandante di un campo di sterminio portato in tribunale e poi perché si tratta di una personalità complessa, tormentata, tutt’altro che monocromatica.
Giustificazioni e bugie a parte, si avverte comunque nelle sue parole se non il pentimento almeno il rimorso, il rimpianto per le atrocità commesse e soprattutto per le scelte di vita che lo hanno “incastrato” in un percorso tanto agghiacciante. Ciò che emerge dalle interviste della Sereny è l’orrore della quotidianità vissuta in un campo di sterminio, l’eclissi della coscienza che permette di trattare esseri umani come oggetti inutili dei quali liberarsi, la quantità di cieca e ottusa crudeltà e di morte alla quale,pare incredibile ma è così,ci si riesce ad assuefare. Un viaggio spaventoso ma assai istruttivo nel buio dell’animo umano. Laggiù, in quelle tenebre.