“ALLA (BELLA) SCOPERTA DI EL SALVADOR”

Istituto Sindacale per la COoperazione allo Sviluppo

“ALLA (BELLA) SCOPERTA DI EL SALVADOR”

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Si è tenuto ieri sera, 12 settembre 2019, “Alla scoperta di El Salvador”, l’evento finale del progetto di Iscos “Humedal Vivo – Gestione ambientale partecipativa della Zona Umida del Cerron Grande attraverso l’economia inclusiva, responsabile e sostenibile”. Un’iniziativa per conoscere El Salvador ed i risultati di questo importante progetto di cooperazione internazionale finanziato dall’Agenazia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Ci siamo concessi un’esplorazione attraverso le attività, gli obiettivi e i risultati dell’intervento e abbiamo goduto del cibo tipico e dello spettacolo di banda e majorette.

La serata è iniziata con la presentazione di Iscos Lombardia da parte della sua Presidente Miriam Ferrari, che ha condiviso la storia e le modalità di intervento dell’istituto e con l’intervento di Evelyn Galdamez, del Gruppo Donne Internazionale, che ha illustrato le attività del gruppo, dai corsi formativi all’attivo all’assistenza agli immigrati per l’espletamento di tutti i processi legati alla loro permanenza in Italia.

Si è quindi entrati nel vivo della breve presentazione con l’illustrazione vera e propria del progetto. Evelyn Alvarado, Irene Benitez e Rafael Santamaria, in collegamento diretto dall’ufficio Iscos in El Salvador, ci hanno spiegato cos’è stato fatto e quali risultati sono stati raggiunti. “Sono stati tre i municipi coinvolti nel progetto, tutti siti vicino al bacino del Cerrón Grande”, racconta Evelyn. “Al loro interno siamo riusciti a creare ben 18 iniziative imprenditoriali giovanili che hanno coinvolto 23 donne e 17 uomini.” I tre focus del progetto sono stati: l’agricoltura organica, l’acquacoltura ed il turismo. L’obiettivo degli interventi è stato quello di cambiare l’agricoltura chimica con quella sostenibile che preservi l’ambiente e la popolazione che ci vive. Con gli interventi sull’acquacoltura, invece, si è voluto assicurare l’allevamento di pesce pulito, che invece normalmente sarebbe stato contaminato dall’acqua della fogna e dai rifiuti. “Abbiamo costruito delle nuove gabbie per accrescere le strutture tutelando l’ambiente”, racconta Irene, “ed installato dei meccanismi per la riproduzione del pesce azionati con energia solare.”L’ultimo obiettivo è stato quello di tutelare l’area di intervento e spingere la nascita di un turismo sostenibile che valorizzasse la zona. Infatti, è da poco stato ottenuto il permesso di costruzione di una fattoria che avrà, in questo, un ruolo primario.L’innovazione di questo progetto? Il metodo da campesino a campesino, una sorta di apprendimento tra pari livello, spiegato dall’ingegnere Rafael Santamaria che ha anche illustrato, a livello tecnico-agricolo, lo svolgimento delle attività.

C’è stato poi spazio per la Casa della Cultura Salvadoregna di Milano che con la sua portavoce Fatima ci ha illustrato le iniziative che mettono in campo per diffondere la cultura salvadoregna e aiutare gli immigrati che provengono da là.

La serata si è poi conclusa all’aperto con cibo tipico di El Salvador, un Paese non si conosce veramente se non si mangia, musica e danze organizzate grazie al Gruppo Donne Internazionale e alla Casa della Cultura che ha portato la banda e un gruppo di majorette.

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